Nel 1729 per volontà dell’imperatore Carlo IV, furono spediti attendenti militari e minatori per esplorare nella Sicilia orientale, alcuni territori ritenuti ricchi di filoni metalliferi.
Particolare fu lo sfruttamento minerario del territorio presso Fiumedinisi che era stato individuato, avere quelle caratteristiche minerarie ricercate dagli geologi di corte.
In un primo momento, la Corte di Vienna, aveva incaricato l’ingegner Giovanni Antonio Trescier. Ma le direttive e le scelte con le quali, l’ingengere programmava quei lavori di scavo, piuttosto lenti a detta di taluni osservatori, causarono la sua destituzione dell’incarico.
Al suo posto, come Amministratore Generale della Corte, fu nominato il Conte Traun, in quel momento storico ricopriva il ruolo, di Governatore della Cittadella di Messina.
Il minerale grezzo scavato dalle viscere delle miniere di Fiumedinisi, veniva distaccato presso le coste della Dalmazia e da qui, portato a Budapest in Ungheria per essere lavorato e fuso.
La miniera di san Carlo di Fiumedinisi, garantiva grosse quantità di minerale. Presso questo cantiere, furono impiegati al tempo dell’ingegner Trescier: un capo minatore, un fuochista, un maestro cuocitore del minerale, due sorveglianti del molino metallico, un maestro fonditore di nazionalità Tirolese e un minerologista. Infine, furono adoperati per l’esplorazione e per fissare i ponteggi, parecchi minatori e soldati ungheresi.
Alessandro Fumia